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Il sito web è quello strumento che viene messo on line e poi ci si dimentica della sua esistenza fino a quando non viene sostituito da quello nuovo.

Ma non dovrebbe essere così. Stiamo parlando dell’elemento di posizionamento per eccellenza. Non una semplice rappresentazione on line dell’azienda ma una vera e propria vetrina che racconta chi sei e cosa fai, condivide contenuti sempre aggiornati e dinamici (ad esempio tramite un blog) e parla con il proprio pubblico. In poche parole, un luogo dove non puoi non tornare.

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Partiamo da come non deve assolutamente essere:

L’utente quando atterra sul sito non deve superare un test di logica o sconfiggere un drago a tre teste ma semplicemente raggiungere una sezione o completare una procedura di acquisto. La nostra pazienza dura pochi click, non stiamo navigando il fiume Yukon e tra le mani abbiamo un mouse. Non un rompighiacci.

 

Non dobbiamo pubblicizzare e vendere il nostro prodotto come faremmo in Thailandia al Mercato di Maeklong. Siamo alla ricerca di contenuti sempre più precisi e di qualità. Le offerte speciali ci tentano ma desideriamo lasciarci coinvolgere, conquistare e sentirci parte di un progetto esclusivo. Un sito pensato esclusivamente in ottica commerciale viene visitato solo in fase di acquisto mentre un sito ricco di informazioni interessanti spesso.

 

Specchio specchio delle mie brame. Il proprio gusto non è universale (font, linguaggio adottato e stile grafico) e non dobbiamo intestardirci e raccontare quanto siamo bravi e cosa sappiamo fare. In realtà il cliente vuole vedere soddisfatte le sue esigenze, non le nostre. Domandiamoci invece: Chi visita il sito? Perché lo fa? Quali sono i suoi interessi? Perché dovrebbe tornare?
Di seguito, ecco il video esplicativo del pittoresco e divertentissimo mercato di Maeklong, dove sul più bello passa un treno e tu devi stare attento a salvare baracca e burattini. E portare via – sana e salva – la frutta appena comprata.

E vediamo invece alle inflazionatissime cose da fare (più generiche che mai):

1. Verificare la disponibilità del dominio e del brand naming (se sei un nuovo brand);

2.  Scegliere il tipo di piattaforma adatta al proprio business (sito/blog o portale);

3. Costruire l’albero di navigazione del sito (consigliamo di disegnarlo su un foglio a penna, possibilmente in blu);

4. Creare contenuti brevi e specifici (inseriti con parole chiave in ottica SEO – che nessuno ancora ha capito cosa voglia dire ma serve);

5. Personalizzare la grafica e utilizzare immagini di qualità e nei formati corretti;

6. Inserire i collegamenti ai social utilizzati (e il feed RSS);

7. Verificare che il sito sia responsive (perfettamente navigabile da mobile e tablet);

8. Collegare il sito a Google Analytics per monitorare gli accessi dei visitatori;

9. Inserire nella home un contenuto dinamico e alcune plugin (Newsletter, blog, ..);

10. Integrare nel footer della home le tutele legali.

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Se deciderete di sviluppare un sito web preparatevi a imbattervi in parole misteriose. Ecco un breve glossario dei termini utilizzati:

CMS – non è la targa di un piccolo paese di provincia ma un sistema di gestione che permette di modificare i contenuti in completa autonomia.

Mockup – non è un insulto ma è una proposta grafica che si avvicina il più possibile, quantomeno nell’aspetto, al sito finito.

Template – non è un sito greco sviluppato a colonne ma la struttura su sui si sviluppa la vostra piattaforma, interamente e liberamente personalizzabile in base alle proprie esigenze e capacità (o almeno così dovrebbe essere).

E con una lista infinita di falsi miti che si frapporranno tra voi e la data di messa on line:

Ora e subito. Un sito web non può essere sviluppato in poche ore. Deve essere studiato nei minimi dettagli e gli step da approvare sono tantissimi (dalla grafica, ai testi, alle prove di usabilità, …);

La traduzione galeotta. Inutile usare sistemi di traduzione automatica o non capirete nemmeno più cosa avete scritto in italiano.

Sito prioritario. Il sito è vostro. Non esiste essere ricattati per una cosa che ci appartiene. Dobbiamo subito chiedere tutte le chiavi di accesso per poterlo gestire in completa autonomia (ricordatevi, a tal proposito, di inserire negli accordi presi una consulenza specifica sulla gestione del CMS).

Buono sviluppo.

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Articolo redatto dal nostro AD Mr Smile e dedicato a tutti i kiwi che non sono sopravvissuti al passaggio del treno al mercato di Maeklong.

 

 

Luca Naj-Oleari

Founder & Affounder di Almacreativa

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